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Marcello Messina istruttore cinofilo Palermo

DOTI CARATTERIALI DEI CANI

Oggi parliamo delle doti caratteriali dei cani

Importante è aver ben chiaro che ogni soggetto ha una sua singola maniera di reagire ai mutamenti ambientali ,questa sua differenziazione dipende anche dal carattere dell’ individuo.

Il carattere è formato dalle doti innate e dall’ esperienze derivanti dall’ apprendimento.

Quando si parla d’ esperienze erroneamente si riferisce sempre ai primi mesi di vita di un soggetto, invece di pensare che ognuno di noi incluso il cane , l’ esperienze che viviamo giornalmente dal primo giorno dopo la nascita al nostro ultimo giorno , ci permettono di arricchirci ,d’ apprendere nuove esperienze e comportamenti, che portano il nostro carattere a modificarsi continuamente. Pertanto il carattere subisce delle continue modificazioni seppur lente ,in stretta correlazione con il proprio bagaglio culturale e d’ esperienze vissute.

Trovo poco etologicamente corretto parlare del gran carattere di un fratello di un cane che si propone per monte, perchè come sopra scrivevo,ogni cane ha una sua precisa personalità ,un carattere diverso dagli altri ; in parte questo viene trasmesso dai genitori per via genetica ,in parte viene influenzato dall’ ambiente e dagli esseri viventi che interagiscono con lui.

Le Doti Naturali non sono peculiari dell’ una o dell’ altra razza ,come Piero Scanziani, scriveva nel suo libro:

“Ogni cane è insieme da guardia, da caccia, da compagnia. Chi pensa che un setter o un pastore sia una bestia diversa da un molosso o da un pechinese non è un cinologo né un cinofilo”

Ma possiamo benissimo notare che alcune caratteristiche naturali sono maggiormente evidenti in una determinata razza piuttosto che in un altra,per via della loro funzione e selezione da parte dell’ uomo.

Per esempio un Labrador Retriever sarà un ottimo riportatore ma mai un ottimo cane da Utilità e difesa o da Ferma, questo perchè il Labrador è stato selezionato

Le doti naturali sono:

TEMPERAMENTO

Velocità di reazione del cane agli stimoli esterni siano essi positivi o negativi.

Il temperamento può risultare scarso ,presente o vivace. Importante ricordare che è una caratteristica caratteriale che non può essere modificata.

Credo che in ogni attività sportiva occorre un cane con buon temperamento,che gli permette di muoversi,correre ed agire il cane con prontezza.

Quando valutiamo il temperamento di un soggetto ,dobbiamo valutare precedentemente l’ età e la costituzione del soggetto sotto esame, in quanto un soggetto anziano o un molosso avrà un temperamento inferiore ad un soggetto giovane e magro

Esempio:

Un cane di temperamento vivace reagirà con prontezza sia all’ arrivo del proprietario (stimolo esterno positivo) sia all’ aggressione di un malintenzionato (stimolo esterno negativo).

Un cane con temperamento vivace sicuramente sarà pronto ad agire al minimo stimolo come ad esempio al colpo di voce del conduttore.

TEMPRA

E’ la misura della capacità di sopportazione a stimoli esterni sgradevoli o dolorosi.

La tempra si misura in molle o scarsa, media o dura. La tempra come il temperamento non possono essere modificati.

Esempio:

Pestiamo una zampa involontariamente al nostro cane, se il cane:

-SE Piange, zoppica, si ferma ha una tempra Molle

-SE si rifiuta di proseguire la passeggiate ha una tempra Molto Molle

-SE non farà caso all’ accaduto avrà una tempra Dura.

-SE il cane fa un leggero guaito e poi prosegue ha una tempra Media.

Un soggetto con tempra molle sicuramente dovrà essere scartato da attività cino-agonistiche e riproduttive in quanto non idoneo a tali attività.

Invece un soggetto con tempra dura sarà difficile d’ addestrare e dovrà essere lavorato solo da istruttori/addestratori di comprovata esperienza.

AGGRESSIVITA’

E’ quell’ impulso alla lotta come reazione a uno stimolo minaccioso rivolto a lui stesso ,al suo territorio, o alle persone che ama.

L’ aggressività non è per forza una problematica comportamentale ma semplicemente una dote naturale che non può mancare nel cane, in quanto ha un ruolo primario per la conservazione per la specie.

Si ritiene l’ aggressività problematica solo quando il cane esibisce reazioni aggressive ingiustificate e prive di controllo da parte del proprietario.

Un cane equilibrato esprime aggressività se la situazione contingente la richiede .

Esistono diverse forme d’ aggressività:

-Competitiva

-Da dominanza

-Da timore

-Da dolore

-Territoriale

-Predatoria (anche se non è secondo me etologicamente corretto parlare d’ aggressività predatoria,in quanto un lupo quando morde una preda ,lo fa non per aggressività ma per istinto predatorio)

-Materna

-Appresa

-Idiopatica

Quando parliamo di Utilità e difesa, molti confondono il concetto combattività con aggressività. Infatti nei cani da lavoro per questo sport si richiede un ottima qualità della combattività piuttosto di un esaltazione del comportamento aggressivo.

COMBATTIVITA’

E’ la capacità di rispondere ad un impulso spiacevole ,con atteggiamento di lotta nei confronti dell’ avversario sia esso intraspecifico (un altro cane) che interspecifico (es. uomo).

Un cane combattivo esprime questa dote durante il morso, quando inizia a dimenarsi per sbatacchiare la “preda”. Di solito un cane combattivo è di tempra medio-dura.

DOCILITA’

Si intende per docilità quella caratteristica che permette al cane d’ accettare spontaneamente l’ uomo come suo leader (nda. Leader da to lead =condurre). Pertanto un cane docile sarà sempre desideroso d’ ascoltare e di lavorare con il suo conduttore.

La docilità può essere Scarsa, medio o buona

Un cane troppo docile può avere tanto desiderio di compiacere il suo conduttore,a tal punto da non esser capace di prendere da solo delle decisioni. Importante ricordare che un minimo d’ indipendenza è necessaria per evitare alcune problematiche relazionali ,ad esempio quando il cane rimane solo e piange.

Importante quando si parla di Docilità da non confondere con sottomissione .

VIGILANZA

E’ quella capacità di avvertire un possibile pericolo esterno, sia diretto al cane che al nucleo familiare in cui vive.

La vigilanza, si manifesta sempre in modo più accentuato all’ interno del territorio dove vive il cane rispetto all’ esterno. Inducendo cosi il cane ha fare la guardia assumendo atteggiamenti vigili ed attenti verso gli stimoli che scatenano questo tipo di comportamento.

Un addestramento specifico può modificare, ed esaltare questa qualità naturale.

La vigilanza può essere scarsa, media o alta.

Una vigilanza eccessiva non favorisce la concentrazione del cane che nelle fasi di obbedienza può far risultare il cane eccessivamente distratto.

Molti pensano che la vigilanza,sia un comportamento solo appreso da parte del proprietario, conoscendo che in natura, esistono soggetti destinati all’ interno del branco (nucleo familiare) a questo tipo di compito.

Quando esaminiamo la vigilanza di un soggetto, dobbiamo stare attenti a valutare alcuni concetti strettamente correlati, tipo il tempo di concentrazione (ricordiamoci che i tempi di concentrazione del cane sono diversi che nell’ uomo), il territorio dove esaminiamo il soggetto e la curiosità.

Ricordiamoci sempre che è correlata con la tempra per esempio:

Soggetto molto vigile= tempra scarsa

Soggetto mediamente vigile= tempra ottima

CURIOSITA’

E’ l’ interesse che il cane mostra verso il mondo esterno e per tutto ciò che può attirare la sua attenzione .

Questa è una dote importantissima ,in quanto un cane apatico sicuramente ha scarse possibilità d’ imparare un esercizio o un comportamento.

Concludendo questa dote naturale non deve mai essere repressa anzi esaltata per processi d’ educazione e d’ addestramento.

SOCIALITA’

E’ l’ attitudine a rapportarsi con l’ uomo in modo semplice e naturale. Da non confondere come spesso molti fanno Socialità con Socializzazione.

La socialità può essere quindi intrapecifica (verso animali della stessa specie) o interspecifica (verso animali di specie diverse).

La socialità è influenzata sopratutto nel periodo definito dell’ Imprinting ,età preposta per l’ individuazione dei partner sociali disponibili.

La socialità si misura in scarsa,media,buona.

POSSESSIVITA’

E’ la capacità dell’ animale di considerarsi “proprietario” di qualcosa (giocattolo) o di qualcuno (altro cane o persona).

E’ una caratteristica apprezzabile perchè se ben canalizzata può risultare utile nell’ addestramento del cane.

La possessività si misura in bassa,medio,alta. E’ può essere modificata ed accentuata stimolando precocemente i cuccioli.

Spesse volte un soggetto possessivo viene ritenuto erroneamente ,problematico e chiamato Soggetto con aggressività possessiva.

Una possessività alta può risultare problematica se il proprietario non riesce a gestirla. Ad esempio quando due fidanzati si abbracciano ed il cane si mette fra i due amanti facendo in modo di separarli. Sicuramente 

l’ educazione ed un addestramento specifico possono indirizzare questa dote nel modo giusto.



Marcello Messina

Istruttore e rieducatore cinofilo

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